Lettera ai Presbiteri e Diaconi

Confratelli Presbiteri,
carissimi Diaconi,
poco più di un mese fa vi scrivevo per accompagnare la ripresa di alcune attività pastorali. Ulteriori
novità a riguardo sono giunte tramite una Nota del Ministero dell’Interno indirizzata al Segretario Generale
della CEI e una Lettera della Presidenza della CEI ai Vescovi italiani.
In quest’ultima viene annunciato che alla riflessione sulle conseguenze pastorali della pandemia sarà
dedicato il prossimo Consiglio Permanente e, molto probabilmente, la prossima Assemblea Generale della
CEI. Inoltre, nel richiamare la pubblicazione ormai imminente del Messale nella terza edizione, viene
affermato che “la consegna della nuova edizione del Messale Romano sarà un’opportunità preziosa per
aiutare le comunità cristiane a recuperare consapevolezza circa la verità dell’azione liturgica, le sue
esigenze e implicazioni, la sua fecondità per la nostra vita”. Facciamo tesoro sin da ora di questa indicazione
e accogliamo come dono prezioso il libro liturgico che viene posto nelle nostre mani. Appena lo riceveremo,
dovrà essere premura di ciascuno conoscerlo, sfogliandolo accuratamente, prima di usarlo nelle celebrazioni.
Al più presto ne faremo poi una presentazione ufficiale con S.E. Mons. Maniago.
Circa il lavoro pastorale che ci attende in questi mesi, continuiamo a camminare guidati sempre dai
criteri della prudenza e della gradualità. Ecco alcune indicazioni:
1. Numero massimo di persone per le Messe nelle chiese. Il Ministero delega alle Regioni la
possibilità di andare oltre le 200 persone per le Messe all’interno delle chiese più grandi. Se ci dovessero
essere indicazioni diverse dalla Regione Puglia sarà mia premura avvisarvi subito, anche se nella nostra
diocesi non credo che ci siano chiese che, rispettando i criteri del distanziamento, possano ospitare più di 200
persone.
2. I congiunti e familiari vicini a Messa. “Il quesito relativo alla possibilità dei familiari di
partecipare insieme alle celebrazioni, stando in uno stesso banco, trova risposta positiva nella prassi della
vita quotidiana”: così la lettera della presidenza della CEI.
3. Prime confessioni e prime comunioni. Richiamo a tal proposito quanto già indicato
precedentemente nella lettera del 23 giugno: “ogni parrocchia, in base al numero dei ragazzi e agli spazi,
decida come e quando, dopo l’estate, iniziare le celebrazioni. Anche qui offro qualche suggerimento.
Concordate a livello zonale il momento in cui annunciare, ciascuno nella propria parrocchia, le modalità
con cui saranno celebrati questi sacramenti, per evitare all’interno della Città, un disagio fra chi già sa e
chi invece non riesce ad avere informazioni. Inoltre, assicuratevi che venga offerto un congruo periodo di
preparazione prima dei Sacramenti, (nelle modalità rispettose del distanziamento sociale ancora vigente),
perché non succeda che si arrivi alla celebrazione all’improvviso, avendo interrotto l’attività catechistica a
marzo scorso. Nella preparazione siano coinvolte anche le famiglie”.
4. Cresime. A riguardo di questa celebrazione la lettera della Presidenza della Cei afferma: “Non ci
sono impedimenti a celebrare con dignità e sobrietà i sacramenti, a partire da quelli dell’iniziazione
cristiana. È bene aver cura che la loro celebrazione, pur in gruppi contenuti, avvenga sempre in un contesto
comunitario. Nella celebrazione del sacramento della Cresima – oltre ad assicurare il rispetto delle
indicazioni sanitarie – in questa fase l’unzione può essere fatta usando un batuffolo di cotone o una salvietta
per ogni cresimando. La stessa attenzione sarà necessaria per le unzioni battesimali e per il sacramento
dell’Unzione dei malati”. Questo significa che anche per le Cresime ci si può organizzare in piccoli gruppi,
ovviamente assicurando una degna e sobria celebrazione. A questo proposito, pur sottolineando che
volentieri verrei personalmente a celebrare il Sacramento, qualora ciò mi fosse possibile, comunico che per i
mesi autunnali è mia intenzione delegare, per la celebrazione della Cresima, i parroci che ne faranno
richiesta scritta. La delega del Vescovo è personale e non generale, per cui è indispensabile sapere a chi
conferisco tale mandato. È chiaro che rimane indispensabile la necessità del congruo tempo di preparazione
per i ragazzi e per le famiglie.
5. Feste religiose. Rimane tutto invariato, come da lettera precedente. L’unica novità è la
possibilità, in occasione del giorno della festa, di permettere ad una banda musicale di girare per le strade
cittadine dei nostri paesi nelle ore mattutine, per annunciare la festa e dare un segno di gioia a tutte le
famiglie. È chiaro che la banda deve “muoversi” e non “sostare” per evitare i famosi assembramenti che,
nonostante le evidenze contrarie, continuano ad essere vietati.
6. Ripresa delle attività pastorali. Altre indicazioni verranno date per la ripresa autunnale delle
attività pastorali. Certamente alcune saranno avranno carattere nazionale, altre regionale. È chiaro che, se le
indicazioni date alle scuole, si ispireranno ai criteri di massima prudenza finora seguiti, dobbiamo prepararci
ad “inventare” nuove formule, perché quelle passate non saranno più ripetibili. Attraverso l’Ufficio
Catechistico Diocesano, che ascolterà le indicazioni di quello Nazionale, potrò darvi indicazioni a tempo
opportuno, per esempio, su come organizzare gli incontri di catechesi per l’iniziazione cristiana, per i giovani
e gli adulti.
7. Altre annotazioni. “Si rimane ancora in attesa di risposta circa le condizioni per un ritorno dei
cantori e dei cori nelle celebrazioni”.
Per tutto il resto rimangono invariate le indicazioni già date in passato.
Carissimi, fin d’ora vi chiedo di segnare sulle vostre agende la data della prossima assemblea del
clero d’inizio anno, fissata per lunedì 21 settembre. Poi vi comunicherò il luogo, che dipende anche dalle
eventuali restrizioni che ci saranno in quel momento. Vi chiedo di tenere a disposizione tutta la mattinata,
pranzo compreso. Sarà occasione preziosa per fare il punto della situazione e per darci indicazioni per il
nuovo anno pastorale.
Non mi stancherò mai di ringraziarvi per il vostro zelo pastorale e per come state accompagnando le
comunità, nonostante le difficoltà del momento. Siate certi della gratitudine e della benedizione del Vescovo!
Tutti vi saluto con sincero affetto!
+ Giuseppe Favale
Vescovo di Conversano-Monopoli

 

Ai sacerdoti e diaconi 27.07.2020