Discorso al porto del Vescovo durante l’approdo dell’icona della Madonna della Madia

Monopoli Cala Batteria – 16 dicembre 2019

Siamo in tanti in questa alba così carica di suggestione ad accogliere, o Santa Madre di Dio, la tua dolce Icona, come avviene ormai da oltre 900 anni. Innumerevoli generazioni monopolitane hanno atteso e gustato la memoria di quell’evento che ha indelebilmente unito la nostra Città al tuo cuore materno. Quando dal mare, su una zattera, giungeva inaspettato il dono della tua Icona, iniziava una storia che ha attraversato i secoli ed è giunta sino a noi. Una storia che ha avuto come esito naturale la decisione di proclamare Monopoli Civitas Mariae. Come Pastore di questa comunità, accogliendo le istanze di tanti, ho voluto unire indissolubilmente e per sempre la nostra Città al tuo nome. Monopoli può e deve riconoscersi grazie al tuo nome, può e deve gloriarsi di appartenere a te. Ma, mi domando: se appartiene a te, sa che deve abbandonare tutto ciò che non profuma di Vangelo? E questo sta accadendo? Il volto della nostra Città manifesta quei tratti luminosi che ne rivelano la perenne vitalità? Oppure sta mostrando i segni delle rughe che la invecchiano e la rendono opaca? Questa mattina, o Madre di speranza, contemplando il tuo stupendo sorriso che ci attrae e ci conquista, e portando al tuo Cuore questo popolo che ti appartiene, desidero rinnovare l’affidamento di questa città, chiedendoti di starci vicino nella fatica quotidiana, sostenendoci con la tua dolce presenza.

Mi rivolgo a te e, consapevole della responsabilità che mi è stata affidata, come padre e pastore di questa comunità, do voce alla preghiera di tutti i tuoi figli qui radunati:

Aiutaci Maria ad essere autentici nella vita cristiana, a non edulcorare o relativizzare o dimenticare le ispirazioni evangeliche che devono guidare le scelte di vita.

Aiutaci Maria a raccogliere la preziosa eredità delle passate generazioni che, pur con i limiti propri dell’esperienza umana, hanno saputo intessere una rete di relazioni costruttive, ricche di valori umani e cristiani.

Aiutaci Maria a non perdere mai la speranza, quando tutto sembra oscuro attorno a noi.

Aiutaci Maria a far crescere relazioni sane, genuine e disinteressate, dove ciascuno non cerchi il proprio interesse ma il bene di tutti, il bene comune.

Aiutaci Maria a coltivare l’accoglienza e l’integrazione, a non escludere nessuno, sempre rispettosi della diversità, che può e deve diventare ricchezza per tutti.

Aiutaci Maria a compiere gesti di riconciliazione e di fraternità dopo i momenti di incomprensione. E questo in ogni contesto, sia in ambito civile che ecclesiale.

Aiutaci Maria ad intraprendere con tutti, percorsi sempre nuovi di dialogo, ad aprire processi di crescita, consapevoli di quanto ci dice papa Francesco che il tempo è superiore allo spazio.

Aiutaci Maria a non attaccare il cuore a ciò che passa, a ciò che imprigiona con il suo potere di seduzione: nessuno di noi sia schiavo del dio denaro, in nome del quale ogni giorno si sacrificano e si distruggono valori importanti come gli affetti, le relazioni, il futuro. E quanti, a causa di questa insana idolatria del denaro, cadono nella rete delle dipendenze dal gioco d’azzardo!

Aiutaci Maria a fondare il futuro delle nostre famiglie sul guadagno onesto e dignitoso, piuttosto che sul profitto facile e disonesto, che spesso porta a connivenze col malaffare spingendo molti nel baratro della disperazione.

Aiutaci Maria a vincere i mali endemici della nostra società: la rassegnazione, la sfiducia, il fatalismo, che tante volte tarpano le ali e non permettono di volare alto.

Aiutaci Maria a promuovere a tutti i livelli la cultura della legalità, a non scegliere le scorciatoie dei sotterfugi che portano alla sopraffazione dei deboli e di chi non ha voce.

Aiutaci Maria a coniugare intelligenza e creatività, risorse e progetti, per offrire ai nostri giovani la possibilità di realizzare sul nostro territorio i loro sogni di futuro, per un lavoro che permetta di mettere a frutto i propri talenti.

Aiutaci Maria ad essere promotori di vita nelle nostre famiglie: da quando essa sboccia nel grembo materno fino al suo tramonto naturale.

Aiutaci Maria a guardare negli occhi il fratello e la sorella che ci sono accanto, per scrutare e cogliere la ricchezza che ciascuno porta con sé.

Aiutaci Maria a guardare con stupore e meraviglia la nostra madre terra. Aiutaci a custodire questo giardino meraviglioso che il Creatore ci ha donato perché sia casa comune per tutti: facci comprendere che non possiamo distruggerlo con le nostre scelte di vita egoistiche. Il mare, che tu hai attraversato per far giungere tra noi la tua dolce Icona, ci parla anch’esso della grandezza del dono di Dio. E noi lo ammiriamo abbracciando nello stesso sguardo le splendide colline che degradano verso le sue coste. E vogliamo impegnarci a non deturpare tanta bellezza, combattendo ogni tipo di inquinamento. Non sarebbe utopia un ambiente più integro se, ognuno per la propria parte, dedicasse maggiore attenzione a mantenere pulito lo spazio in cui vive.

Gustando questa mattina l’incontro con te, e lasciandoci accarezzare dai primi raggi di sole con la luce che già si affaccia all’orizzonte, vogliamo farci promotori e artigiani di una nuova cultura del creato, perché anche le generazioni future possano godere di questo meraviglioso territorio, dove la natura si offre in tutta la sua esuberanza e bellezza.

Maria, portaci a compiere scelte coraggiose ed evangelicamente coerenti, che ci rendano pietre vive di questa città che ti appartiene. Sì, Monopoli, cioè tutti noi, vuole essere davvero e per sempre civitas Mariae! Amen.