XV Giornata Nazionale per la Custodia del Creato

«Vivere con sobrietà, con giustizia e con pietà» (Tt 2,12). Per nuovi stili di vita

La 15a Giornata Nazionale per la Custodia del Creato

 

Com’è ormai consuetudine, il 1° settembre la Chiesa italiana celebra la Giornata per la salvaguardia del creato. Quest’anno, la riflessione non può che essere condizionata dalla situazione di emergenza sanitaria che sta affliggendo il pianeta. La pandemia, come spesso ci ha ricordato il Santo Padre Francesco, è frutto anche della nostra incuria nei confronti del creato, del nostro «pensare di rimanere sani in un mondo malato». Risuonano profetiche le parole che egli stesso ci ha donato nell’enciclica Laudato si’ sulla cura della casa comune: «tutto è connesso» (LS, n. 117 e 138) e ancora «non ci sono due crisi separate, una ambientale e una sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale» (LS, n. 138). Diventa allora urgente far sì che questa giornata, lungi dall’essere un mero momento celebrativo, sia un tempo propizio di riflessione per entrare in un nuovo stile di vita, improntato alla sobrietà, ai piccoli gesti di attenzione ecologica e al rispetto dei luoghi che abitiamo. Dal semplice impegno di ognuno, la nostra casa comune potrà tornare a risplendere, anzi a diventare ancora più bella. E allora, in unione con tutti i vescovi italiani, «cominciamo con l’assumere uno sguardo contemplativo, che crea una coscienza attenta, e non superficiale, della complessità in cui siamo e ci rende capaci di penetrare la realtà nella sua profondità. Da esso nasce una nuova consapevolezza di noi stessi, del mondo e della vita sociale e, di conseguenza, si impone la necessità di stili di vita rinnovati, sia quanto alle relazioni tra noi, che nel nostro rapporto con l’ambiente».

Vorrei cogliere questa occasione per invitare la nostra Chiesa diocesana oggi a fare memoria di questa giornata e a riunirsi poi in preghiera venerdì 25 settembre alle ore 20,00 presso la Fondazione “Pino Pascali” – Giardino Lato Mare di Polignano a mare, per ripetere, con il poverello di Assisi, la nostra lode al Signore: «Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba».

 

 

+ Giuseppe Favale