OMELIA per la 2.a MESSA del IX Anniversario dell’arrivo a MONOPOLI dell’Icona della MADONNA della MADIA (Monopoli, 16 dicembre 2017)

Cari Fratelli e Sorelle,

siamo ancora presi dall’emozione della Cerimonia che abbiamo vissuto questa mattina, quando si è rinnovato l’avvenimento miracoloso dell’arrivo a Monopoli della Sacra Immagine della Madonna della Madia, esattamente novecento anni fa, il 16 dicembre 1117.

Insieme ai Sacerdoti ed il Popolo di Monopoli, ci siamo recati al porto, abbiamo atteso in preghiera, finché abbiamo avvistato la barca con una piccola luce a bordo. Quando essa è giunta a riva, sono scesi i marinai con il quadro della Madonna e l’hanno consegnato al Vescovo e a me. Fra le preghiere ed i canti dei fedeli, si è snodata la Processione attraverso le strade della città, con l’Immagine della Madonna della Madia. Arrivati qui in Cattedrale, essa è stata collocata nella sua Cappella, là in alto.

Quando, nel 1117, si verificò lo storico arrivo miracoloso del Quadro della Madonna, c’era a riceverlo il Vescovo di Monopoli, chiamato Romualdo, Pastore zelante, molto devoto della Santa Vergine Maria. Egli aveva iniziato la costruzione della nuova Cattedrale, ma, per mancanza di fondi, non aveva potuto farne la copertura del tetto, con travi di legno e tegole; allora, aveva pregato intensamente la Madonna perché si potesse concludere felicemente l’edificazione della Chiesa. La Madonna lo esaudì, direi ad abbondanza, poiché nella barca che portò le travi di legno richieste, c’era anche, in maniera imprevista, la bellissima Immagine della Madonna della Madia. (fra parentesi: le travi di legno erano dette anche “Madia” [“ Madera” significa “legno” in lingua spagnola]; perciò fu dato all’Immagine il nome di “Madonna della Madia”).

Come sapete, ogni anno a Monopoli, questo rito dell’arrivo del Quadro della Madonna viene rinnovato sia il 16 dicembre sia anche il 15 agosto. Questa seconda commemorazione è fatta sia per i pellegrini e turisti, sia soprattutto per i cittadini emigrati che tornano a Monopoli in estate per rivedere parenti, luoghi e rievocazioni del passato.

In effetti, l’arrivo a Monopoli del Quadro è stato considerato come una Visita della Madonna a questa città. In spirito di fede noi sappiamo che ogni Visita di Maria è sempre un fiume di grazie e di buoni esempi che si riversa sui fedeli, sulle famiglie, sulle Comunità, e sulle Autorità religiose e civili di questa città.

Il Vangelo che abbiamo ascoltato, scelto per questa Liturgia in onore della Madonna della Madia, è appunto la narrazione della prima Visita di Maria che conosciamo, cioè la sua Visita alla parente Elisabetta che stava per partorire Giovanni Battista. Maria porta già in seno Gesù, concepito all’annuncio dell’Angelo. Al suo primo saluto, la grazia del Signore si rivela. Elisabetta risponde che a quel momento suo figlio Giovanni ha sussultato nel suo grembo, come santificato da Gesù stesso; e quindi proclama Maria come la vera “Madre del Signore”, la Madre del Figlio di Dio.

La risposta di Maria è l’inno sublime del “Magnificat”. Con esso la Madonna esprime a Dio tutta la sua riconoscenza e la sua intima esultanza. La sua Maternità non è solo una grazia per Lei, serva del Signore, ma anche per tutto il popolo di Israele e pure di tutte le generazioni e generazioni sino alla fine del mondo.

 

Cari Fratelli e Sorelle, oggi la Vergine Maria viene a Visitare la città di Monopoli in una maniera speciale, poiché stiamo celebrando il IX Centenario della sua Visita, quando la sua Immagine giunse miracolosamente dal mare sulla barca delle travi della Madia.

In questa Celebrazione Eucaristica la nostra preghiera si innalza con grande intensità al Signore affinchè, per questa Visita specialissima della Madonna della Madia, faccia scendere su Monopoli tutte le grazie e i doni dello Spirito Santo necessari per affrontare le sfide del tempo presente.

Con la nostra preghiera vorrei aggiungere le due intenzioni che il Vostro Vescovo Monsignor Favale ha indicato per il bene spirituale dei fedeli di questa diocesi. Queste intenzioni sono anche evidenziate e semplificate negli esempi che la Madonna ci dà nell’episodio della sua Visita a Santa Elisabetta.

La prima intenzione è l’amore concreto per i fratelli: la Madonna ce ne ha dato un esempio quando, avendo saputo dall’Angelo che la cugina Elisabetta era incinta al sesto mese, subito senza pensare due volte, senza curare a sé stessa, si reca nella regione montuosa dalla parente bisognosa di aiuto nella sua particolare situazione.

I nostri propositi e la nostra preghiera siano questi: avere nel cuore e praticare nella realtà il vero amore cristiano per il prossimo. Questo amore ha tante applicazioni, a cominciare dai sentimenti: mai cedere a pregiudizi, malevolenze, astio, impazienza; imparare a comprendere le ragioni degli altri, interessarsi dei fratelli prima che di sé stessi, perdonare chi ci ha fatto soffrire. E poi, compiere i gesti effettivi di carità, anche se comportano sacrifici, venendo incontro ai bisogni degli altri, pensare al bene della società, avere senso civico; e altro ancora. Noi lo sappiamo: la carità non ha limiti né di tempo né di spazio. La carità è il vero distintivo dei seguaci di Cristo.

In secondo luogo la preghiera ed il senso religioso della vita. Maria va a visitare Elisabetta consapevole che ha Gesù nel suo grembo. Il suo saluto a Elisabetta è una preghiera per Lei e per il suo figlio Giovanni Battista. Quando poi si sente dire: “Tu sei la Madre del Signore”, la sua reazione è elevare la preghiera del suo ‘Grazie!’ a Dio che ha compiuto questa meraviglia per la sua Serva e la salvezza per tutti gli uomini.

Anche noi dobbiamo impegnarci ad avere sempre uno spontaneo e diretto riferimento al Signore, per tutto quello che ci accade. Non manchi la nostra preghiera al Padre all’inizio ed alla fine della giornata e soprattutto non manchi la partecipazione sentita ed attiva alla Santa Messa domenicale. Proprio in questi giorni il Papa Francesco raccomanda questa partecipazione che è la fonte di tutto il nostro agire nel mondo. Purtroppo, la nostra società ha questo scarso senso religioso nelle sue manifestazioni. Noi non dobbiamo avere quel falso “rispetto umano” che ci blocca quando c’è da inserire Dio e la sua legge nella vita pubblica.

In conclusione di questo IX Centenario della Madonna della Madia, è questo il frutto che ne dobbiamo cogliere, per intercessione di Maria, nostra Madre, che ha fatto Visita a questa Città: la carità fraterna e il senso di Dio nella vita.

Da parte mia, vi assicuro che vi terrò presenti nella mia preghiera. Sono legato a voi da tempo, per tanti motivi e specialmente da quando il nostro amato Papa Francesco mi ha designato suo Inviato Straordinario per questo Centenario.

Per questo mi sento di dire con tanto affetto a tutti voi: “Cari fedeli di Monopoli, Fidatevi di Gesu’ Cristo.  Fidatevi della Madonna della Madia”. AMEN